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Le origini della stube tirolese

L’utilizzo della stube tirolese nasce da un’antica tradizione che risale al tardo 13° secolo in tutti i paesi dell’arco alpino e delle valli adiacenti, fino ad avere un ampio sviluppo nei secoli successivi. L’unico ambiente riscaldato di tutta la casa, interamente rivestito in legno in molti casi finemente intagliato, era dominato da una grande stube in maiolica che rappresentava il suo centro vitale.

In questo luogo di ritrovo, soprattutto durante i lunghi inverni, intere generazioni hanno avuto la possibilità, confortati dal piacevole tepore di un focolare, di tramandarsi antichi racconti e tradizioni popolari.

L’evoluzione nel tempo

Successive innovazioni tecniche, come ad esempio una più razionale canalizzazione dei fumi e l’applicazione di cocci di terracotta alle pareti, aumentarono l’efficienza della combustione e la superficie radiante della stube tirolese. A partire dal 13° secolo, nelle valli alpine in particolare, al coccio si sostituirono rivestimenti di ceramica o maiolica e così la stube si nobilitò trasformandosi da utensile domestico a complemento d’arredo. Splendidi esemplari di stube tirolese decorata, autentiche opere d’arte tuttora funzionanti, sono conservati in vari musei e abitazioni private.

È da questo inestimabile patrimonio che abbiamo attinto le conoscenze necessarie alla realizzazione di stube che riescono a trasmettere quella bellezza, quel calore e quell’efficienza ormai ampiamente riconosciute e apprezzate.

Esempio di stube tirolese Cerampiù

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